“Si è appena conclusa un’estate che di estivo ha avuto ben poco,
una stagione “finta”. Un periodo poco felice che, con temperature di gran lunga
inferiori alle medie del periodo e soprattutto tanto maltempo (piogge record,
fenomeni estremi, danni gravissimi).
E adesso, che succede?
Il silenzio nei confronti dei titolari del settore balneare è
imbarazzante.
Riteniamo giusto che il governo tenga conto delle conseguenze (a questo punto possiamo considerarle vere e proprie ricadute negative) economiche che questo ha portato al settore balneare rivisitando gli studi di settore.
Riteniamo giusto che il governo tenga conto delle conseguenze (a questo punto possiamo considerarle vere e proprie ricadute negative) economiche che questo ha portato al settore balneare rivisitando gli studi di settore.
Questi
ultimi devono rappresentare, infatti, il risultato concertato dell’accordo di
reciproca collaborazione tra Amministrazione finanziaria, associazioni di
categoria e ordini professionali, introducendo nel rapporto tra Fisco e
contribuente elementi di certezza, di trasparenza e di perequazione del
prelievo.
E’
nostro intento proporre, un disegno di legge che apponga i giusti correttivi
allo studio di settore UG60U.
Si dovrà tener conto, per l’anno di imposta 2014, della disastrosa stagione balneare che ha vissuto il settore e degli effettivi giorni lavorabili come discriminante del reddito dichiarabile.
Si dovrà tener conto, per l’anno di imposta 2014, della disastrosa stagione balneare che ha vissuto il settore e degli effettivi giorni lavorabili come discriminante del reddito dichiarabile.
A
questo proposito, nei prossimi giorni, convocheremo una riunione a cui saranno
invitati gli addetti ai lavori per raccogliere le loro proposte.”
Eboli, 25/09/2014
Eboli, 25/09/2014